Malformazione toracica più frequente al mondo con incidenza di uno su mille, il Pectus excavatum si presenta come una inflessione della gabbia toracica verso l’interno (al contrario del Pectus carinatum, che invece si presenta con una protusione verso l’esterno) fin dai primissimi mesi di vita.
La situazione, col passare del tempo, peggiora, per arrivare al massimo nell’età adolescenziale.
La sensazione di essere diversi dagli altri accompagna l’intera vita dei pazienti che sono affetti da Pectus excavatum. Infatti è proprio questa la ragione principale per cui i pazienti decidono di consultare il pediatra/medico di medicina generale e/o chirurgo.
Ovviamente, maggiore è l’età più grande è il disagio e la vergogna a cui queste persone si sentono sottoposte.
Potrebbe quindi essere utile insieme ad una visita ortopedica, una valutazione psicologica approfondita, in modo da poter gestire al meglio il rapporto del paziente con il proprio corpo.
Purtroppo il Pectus excavatum può soltanto peggiorare, non può regredire. Nonostante tutto, è comunque consigliabile fare nuoto, palestra, anche fisioterapia.
Questa attività fisica, però, non deve distogliere l’attenzione dal trattamento, che è in definitiva quello chirurgico.
L’età ideale per effettuare l’intervento correttivo è tra i 10 ed i 14 anni.