Femminilizzazione del volto

Esistono interventi chirurgici che possono modificare parzialmente o completamente le sembianze del volto, sia in casi di malformazioni sia semplicemente in casi in cui il “paziente” non si piace, che in una espressione si può chiamare plastica facciale.

Ovviamente stiamo parlando di chirurgia cranio-facciale e maxillo-facciale estetica (che dir si voglia), già ampiamente usata in odontostomatologia per correggere le malformazioni più comuni, ma ancora poco conosciuta quando viene impiegata per correggere inestetismi del volto che possono rendere sgradita o poco piacevole una persona.

A questo proposito è interessante far notare come ci siano persone che ci appaiono meravigliose, altre carine o perlomeno passabili ed altre che giudichiamo brutte.

Che cos’è che può influenzare i nostri giudizi? È cioè possibile quantizzare in termini concreti quello che sembra soltanto una preferenza in base a gusti ed abitudini?

Sì, perchè quello che sembra legato ad una preferenza individuale è in realtà riconducibile ad una regola matematica basata sulla proporzione ben precisa e costante, pertanto la bellezza di un volto non è una cosa solo soggettiva,ma dipende dai rapporti in cui si presentano i vari segmenti dello stesso.

Proprio in questo tipo di chirurgia che,agendo sui segmenti ossei del volto (fronte ed orbite comprese) permette di riposizionare le parti anatomiche della faccia nei giusti rapporti e quindi rendere piacevole alla vista un viso che prima non lo era.
Vi sono infatti delle categorie di persone che per loro esigenze particolari o perchè dotati dalla natura di un volto troppo mascolino, hanno bisogno di ingentilire il loro aspetto, cioè di dare al loro volto forme più armoniose, più femminili, che meglio si adattino alle loro esigenze psichiche.

Rientrano in questa categoria anche i transessuali, i quali dopo un legalizzato cambiamento di sesso, si vedono spesso obbligati anche a modificare i lineamenti del volto per raggiungere completamente la metamorfosi prefissata; ottenere così una femminalizzazione dei tratti della faccia.

Ma quali sono le stigmati mascoline che vanno eliminate per ottenere un volto femmineo e quindi ingentilito?

Partendo dalla parte superiore del volto possiamo elencare i vari elementi nel seguente modo:

  • Attaccatura dei capelli (troppo bassa)
  • Sopracciglia (troppo folte e basse) che conferiscono il cosiddetto “sguardo accigliato”
  • Occhi troppo rotondi
  • Deformità della piramide nasale (di solito presenza di gibbo con rinomegalia (naso troppo grosso)
  • Ipertrofia dei masseteri (che conferiscono al volto un aspetto quadrato)
  • Angolo e ramo della mandibola troppo pronunciati (rendono un volto troppo squadrato e duro)
  • Pomo di Adamo (molto pronunciato negli uomini,stona nelle donne)
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L’intervento

L’intervento chirurgico di femminilizzazione del viso si sviluppa attraverso una serie di interventi specifici.

L’attaccatura dei capelli può essere sollevata mediante un intervento di lifting frontale che viene eseguito attraverso un’incisione coronale del cuoio cappelluto (cioè da orecchio ad orecchio), che permette il distacco della fronte dai piani ossei sottostanti, la resezione di parte della galea (che rende rigida la cute della fronte).
Tale manovra permette il movimento verso l’alto di tutta la fronte di circa 1 o 2 cm con estensione della cute glabra e creazione così di una fronte molto più spaziosa.

Le sopracciglia poi possono essere corrette nei modi più svariati:
possono infatti essere assottigliate mediante asportazione di una losanga centrale, ma soprattutto venire sollevate mediante la resezione di una losanga di cute al di sopra di esse (cosa che però può lasciare delle cicatrici visibili) o meglio ancora tramite liberazione delle stesse dall’osso sottostante e conseguente scivolamento verso l’alto dovuto all’elevatore del sopracciglio.
Tale manovra può essere coadiuvata da una parziale resezione ossea della parte superiore dell’orbita.

La forma dell’occhio può essere agevolmente corretta mediante trasposizione del canto esterno della palpebra in modo da conferirgli un aspetto più allungato (occhio a mandorla).

Per quanto riguarda la correzione del naso ed alla eventuale profilo plastica, si rimanda al capitolo competente.

L’ipertrofia dei masseteri viene corretta mediante resezione della parte interna degli stessi attraverso un’incisione vestibolare (cioè all’interno della bocca) nello stesso tempo si può effettuare una resezione dell’angolo mandibolare e/o l’assottigliamento del ramo mandibolare.
La riduzione del pomo d’Adamo è molto agevole ma deve essere parsimoniosa per non alterare il timbro della voce.

Ovviamente è possibile anche la mascolinizzazione del volto che si realizza semplicemente mettendo in atto manovre chirurgiche opposte a quelle precedentemente descritte.

Infine vanno menzionati quegli interventi che possono rimediare grossi inestetismi facciali quali prognatismi o retroposizione mascellare o mandibolare.

Si tratta di tecniche chirurgiche che – sempre attraverso incisioni intraorali – permettono la mobilizzazione di tutto il mascellare o di parte di esso, nonchè della mandibola e loro successiva fissazione in posizione idonea mediante micro-placche e micro-viti; anche se di primo acchito un intervento di tale genere può sembrare molto invasivo, in realtà per il paziente non rappresenta un’esperienza negativa, in quanto già il giorno dopo l’intervento può tranquillamente alimentarsi (senza avere dolore) e nel giro di alcuni giorni tornare ad attendere alle proprie occupazioni con la differenza però di sentirsi diverso e di poter intraprendere una vita completamente rinnovata.

Inutile sottolineare che nell’epoca in cui viviamo dove l’abito, cioè l’aspetto esteriore, è di vitale importanza, interventi di tale genere possono letteralmente cambiare l’esistenza delle persone e permettere loro di fare cose prima impensabili.